Rieccoci in ottobre, mese dedicato alla missione, durante il quale siamo invitati a riflettere attorno ad un tema … e quest’anno ce ne viene affidato uno non da poco: “Voi sarete miei testimoni!” (At 1,8). Come essere testimoni del Vangelo nel 2022? Come mettere in pratica quest’esortazione nella vita quotidiana in Svizzera e “fino agli estremi confini della terra”?
In occasione del 200° anniversario di MISSIO, ci viene proposto di conoscere la figura di Pauline Marie Jaricot, sua fondatrice, nata nel 1799 a Lione, in Francia, e beatificata durante lo scorso mese di marzo. Cosa può insegnarci una giovane donna francese vissuta in epoca e contesto molto diversi dai nostri? Molte cose! Pauline nasce in una famiglia cattolica e benestante, che lavorava nell’industria della seta. In giovane età sperimenta la malattia e il dolore per la perdita della madre. Nel 1816, queste esperienze di vita la portano a fare un voto privato di castità. La giovane decide di mettere la fede e la solidarietà verso i malati, i poveri e gli operai al centro della sua vita. Presto, in Pauline, si accende il fuoco della missione e ne fa lo scopo della sua vita: inizia a mettere in rete le persone riunendole in piccoli gruppi per pregare, scambiarsi notizie provenienti dai missionari in terre lontane e raccogliere “una moneta alla settimana” da destinare alle opere missionarie. Rapidamente, questo movimento prende piede e nel 1822 si ufficializza diventando l’”Opera di propagazione della fede “. Il suo lavoro viene in seguito approvato da Roma, fino al riconoscimento nel 1922 a Opera Pontificia (oggigiorno conosciuta come MISSIO). Nasce così l’idea di essere Chiesa missionaria e universale per pregare gli uni per gli altri, imparare gli uni dagli altri e condividere gli uni con gli altri.
Il carisma di Pauline però non si esaurisce qui: nel 1826 fonda infatti un’altra opera, anch’essa tuttora attiva, che si prefiggeva di riunire gruppi di 15 persone che si impegnavano a recitare una decida del rosario al giorno per formare … un Rosario vivente. L’attività missionaria si univa quindi all’attività di preghiera, così come il mese di ottobre è dedicato sia alla missione, che alla preghiera del rosario!
Pauline, durante la sua opera accanto ai più svantaggiati, è molto sensibile alle condizioni di vita e lavoro degli operai, così che decide di fondare una fabbrica esemplare in cui le lavoratrici e i lavoratori godessero di un trattamento equo e rispettoso. Questa donna dalle buone intenzioni incontrò però le persone sbagliate, che purtroppo la truffarono facendole perdere tutti i suoi risparmi. Gli ultimi anni della sua vita, Pauline li passa cercando di ripagare i suoi debiti e nel 1862 termina i suoi giorni in miseria e nell’indifferenza, mentre le opere dal lei fondate si stavano diffondendo in tutto il mondo. Pensate che oggigiorno, le Pontificie Opere Missionarie sono attive in 132 paesi e sostengono le Chiese di 1100 diocesi nei quattro continenti nei loro progetti di evangelizzazione, educazione, catechismo e aiuto ai più poveri attraverso il fondo di solidarietà universale!
La vita di questa laica, grande lavoratrice, è stata ricca di altri avvenimenti. Inoltre è sempre stata accompagnata dalla preghiera e dalla testimonianza vivente a favore dei più deboli, vicini e lontani. Questa donna, allo stesso tempo umile e lungimirante, ha contribuito ad avvicinare il mondo missionario alla vita di tutti i giorni. “Una preghiera al giorno, una moneta alla settimana” è una citazione della beata che ci fa riflettere sull’importanza della preghiera per i più poveri, per i più bisognosi, senza dimenticare la condivisione materiale. Davanti alla crisi ormai globale, che vede troppi paesi attanagliati dalle carestie e dalla fame, dalla povertà crescente, dalle guerre, … non possiamo rimanere a guardare, perché – pur consapevoli che la situazione economica di molte persone diventa sempre più precaria anche alle nostre latitudini – le condizioni di vita nel nostro paese sono tra le più privilegiate al mondo. Ogni piccolo gesto, come quello di donare “una moneta alla settimana” è importante e ci rimanda ad un’altra citazione di Pauline: “Sono stata solo il fiammifero che ha acceso il fuoco …” E tu, caro lettore, quale fuoco vuoi accendere? Quali doni dello Spirito Santo senti ardere in te? Cosa sei pronto ad infiammare d’Amore? Siamo tutti invitati ad essere testimoni, qui, nella vita quotidiana, ma anche fino ai confini della terra! Siamo tutti fratelli e sorelle su questa Casa comune, che ci ospita, così che i bisogni anche di chi è fisicamente lontano ci devono interpellare e non possono lasciarci indifferenti, perché facciamo tutti parte della Chiesa universale. La Diocesi è alla ricerca di testimoni, delle “Pauline dei nostri giorni”: chi si mette in gioco per raccontare il proprio essere “testimoni fino agli estremi confini della terra”?
Buon Ottobre Missionario a tutti, all’insegna della condivisione, dell’incontro, della preghiera e della testimonianza di fratellanza universale!
Ottobre 2022, Maria Laura Pron